Ciao, dicembre

01 dicembre, 2021
Beati vent'anni, ma quanto si cambia!

Quando avevo vent'anni guardavo chi diceva di godere della felicità delle piccole cose con quella sufficienza che solo quell'età, in cui pensi che nessuno prima di te abbia potuto sperimentare quella sensazione di infinito davanti e inquietudine divorante dentro, sa regalare e che si può in un certo senso pure giustificare.

Mi sembrava una mentalità perdente: perché accontentarsi delle piccole cose, ma stiamo scherzando? Si punta al massimo, alle grandi, grandissime cose, e tutto ciò che sta sotto è un fallimento. Ecco: accontentarsi delle piccole cose mi sembrava in realtà avallare un fallimento. Per carità. Beati vent'anni, comunque.

Poi nel tempo (negli altri venti +, diciamo) ho capito che i piccoli momenti di felicità sono quelli di cui ti ricordi, che ti sono rimasti impressi indelebilmente; sono quelli che ti fanno sorridere e scaldare il cuore quando ci ripensi, quelli che ti hanno aiutato a tracciare la rotta e a farti diventare quello che sei. E che poi comunque il fallimento non è così male, ci si fa pace. Fa parte del percorso e spesso ci aiuta sia a capire la nostra strada sia a darci ancora più carica per riprovare.

Oggi penso che davvero la felicità stia nelle piccole cose, nei piccoli momenti che con fatica ed ostinazione ciascuno di noi cerca di trovare ogni giorno. E dicembre per me, soprattutto da quando è nata mia figlia, rappresenta l'apice dei piccoli momenti di felicità. È un mese teso al Natale, ma tutto il bello viene prima (e lo dico da persona che ha grossi problemi nel gestire l'attesa, la patisco sia nel bene sia nel male); seguire gli occhi di un bambino che prova una gioia così pura per tutto quello che gli succede intorno fa tornare anche a noi quello sguardo, e viene proprio da chiedersi perché mai l'abbiamo perso, e come si fa a rinunciarci dopo averlo provato di nuovo.

Ciao dicembre, quest'anno sono ancora più felice che tu sia finalmente qui ⭐