Diventare quello che siamo

01 marzo, 2022
Come si fondono l'evoluzione personale e quella del proprio stile

L'evoluzione personale è un processo non lineare estremamente complesso.

In ogni fase della nostra vita trova spazio la trasformazione di una o più variabili che ci fa sentire (ci illude?) di avvicinarci al nostro vero io.

Ma il fatto che anche la nostra essenza sia mutabile aumenta esponenzialmente la difficoltà: è come cercare di colpire un bersaglio in movimento con armi spesso spuntate e di fortuna. E, in certi momenti, con seri problemi di vista.

Quello che mi capita dipingendo è che le sensazioni siano più nette: c'è un punto di inizio, in cui quello che produce la mano è molto lontano da quello che vorremmo vedere, e un ideale punto di fine in cui tutto converge. Nel mezzo, punti di convergenza temporanei, raggiunti per essere presto superati.

È proprio una necessità fisica: si arriva ad un punto in cui si deve cambiare qualcosa, nello stile o nei mezzi usati, perché quello fatto finora non ci rappresenta più, e se non ci rappresenta ai nostri occhi non vale più nulla. Da lì si riparte, lasciandosi andare, ascoltandosi, seguendo questo bisogno così imponente.

Ai tempi del liceo avevo letto una frase di Nietzsche tratta da "La gaia scienza", uno dei classici aforismi citati ovunque, che però in qualche modo in me ha fatto breccia fino a diventare un'ossessione: "Che cosa ti dice la tua coscienza? – «Di diventare quello che sei.»" Ci provo, Friedrich, ci provo.